Ottava Nota

Progetto dedicato alla pubblicazione delle parole di troppo.

sabato 10 maggio 2008

SE SCAPPI TI VOTO


Le elezioni sono andate. A sentire le news dei nostri notiziari, i giornali di tutto il mondo hanno acclamato la vittoria del Popolo Delle Libertà. Vediamo come...
ABC acclama Berlusconi come un uomo che "ha dimostrato di preoccuparsi più del suo aspetto fisico che della salute del paese che governa."
El Mundo definisce "
xenofobe e separatiste" le posizioni della lega (altra acclamazione).
El Periodico esulta! "Per l'Europa il ritorno di Sua Emittenza a Palazzo Chigi è una pessima notizia!"
Le Figaro trattiene l'entusiasmo: “Inaffondabile, Silvio Berlusconi è sopravvissuto ai magistrati, a pessimi risultati economici, al bombardamento della sinistra [sic] e anche al ridicolo. […] ha capito che, per vincere, stavolta doveva smettere di promettere la luna. […] Ed eccolo di nuovo vincitore. Pronto ad indossare gli abiti di “padre della nazione” un po’ indegno, un vestito tagliato su misura.
The Guardian é ottimista: “Queste elezioni non risolvono nulla […] E’ molto probabile che il nuovo sessantaduesimo governo dell’Italia del dopoguerra sarà rapidamente seguito da un sessantatreesimo e quindi da altre e probabilmente più inconcludenti elezioni”.
Il
Financial Times tedesco conclude che "non c'é sparanza che il mandato del governo di centrodestra sia in qualche modo differente dai precedenti [...] Gli unici a beneficiare della vittoria saranno Berlusconi e la sua cricca. Gli manca la volontà politica di modernizzare la nazione. Questo é un male non solo per l'Italia, ma per l'intera Europa".
Ora però passiamo al mondo che conta. Ecco come lo acclama il New York Times, faro del nostro complesso di non-americani (seguite il link, non starò a incollare tutta la pagina): http://topics.nytimes.com/top/reference/timestopics/people/b/silvio_berlusconi/index.html?inline=nyt-per (non serve essere di madre anglofona per capire quanto basta)
Ecco una citazione in italiano di un altro articolo:
Ciò di cui il paese ha disperatamente bisogno è un’intensa lotta all’evasione fiscale, alle sovvenzioni pubbliche ingiustificate, all’iper-regolamentazione e ad una radicata cultura di corruzione politica ed economica. Sarebbe chiedere molto ad un uomo i cui affari privati hanno ripetutamente attirato l’attenzione dei pubblici ministeri ma nessuna condanna”.
E' molto poco comunque, per una nazione in cui basta una menzogna per rischiare la poltrona. Troppo poco. Allora troviamo, in altra sede, un commento illuminante (per noi):
"Much of the media in Western Europe, Britain and the United States reported the election as if something disastrous had just happened in Rome. One reads of "the media tycoon" who has just "snatched an election victory" instead of going to prison for unspecified crimes. The phrase most often used by analysts is stark: Italian democracy is in crisis!"
Le citazioni sono corrette ma il tono - noterete - saltuariamente é sarcastico. Per l'appunto, i giornalisti americani non affondano il colpo nemmeno quanto vorrebbero, perché, spiegano:
"Berlusconi's message was unabashedly pro-American, promising to strengthen transatlantic relations, especially in the context of the global War on Terror. Veltroni urged greater European solidarity and made most of the usual anti-American noises." Cioé, stringi stringi, Veltroni sarebbe stato peggio, perché molto scomodo come interlocutore "da guerra". Quindi Berlusconi a loro fa schifo ma ce lo ciucciamo noi; loro ne hanno solo benefici. Ecco perché il PDL può tranquillamente vantarsi di avere la benevolenza degli Stati Uniti, dove i giudici condannano regolarmente uomini di potere (che non riescono a scappargli in alcun modo) senza che nessuno pensi di identificarli con una "cavalleria comunista".
Agli americani provochiamo una commistione di sentimenti tra la pietà e il ribrezzo, ma al governo di Washington andiamo benissimo così. In fondo sono gli stessi che facevano arrivare vagonate di soldi a Mussolini e Hitler, e anzi scrivevano che col duce "i mangiaspaghetti si stavano finalmente de-italianizzando". Peggio per noi se l'alternativa democratica in Italia non é ciecamente filoamericana, e magari mostra chiazze filopalestinesi; vorrà dire che ci terremo il PDL, col suo inno allegato, tanto gli italiani non si meritano molto di più. Continuiamo ad essere una delle minoranze fastidiose che gli statunitensi aggregavano a cinesi e neri, etichettati con nomignoli da scuola elementare.

Mezza america é razzista: bisogna farsene una ragione. Ogni tanto si esprimono decentemente, ma non sono preoccupati per noi. E' come quando si sta in chiesa: si legge solennemente il passo del vangelo, poi si torna ai banchi e basta on'occhiata di un compagno di scuola per scoppiare a ridere. Smettiamola di cercare comprensione nella loro gente, nei loro giornali, nelle loro televisioni. Stiamo pretendendo troppo da gente così.

giovedì 17 aprile 2008

Se tocchi il cielo con un dito hai un dito lunghissimo.


l'Infn, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, é impegnato in un progetto internazionale per la costruzione di un "FEL" a Roma. Il Fel - Free Electron Laser, o laser a elettroni liberi - é una sorta di potentissimo microscopio che, per mezzo di raggi X ad altissima frequenza, arriva a studiare composti biologici come membrane cellulari e virus, con un dettaglio finora impensabile. Esso é in grado di "fotografare" le reazioni chimiche mentre avvengono.
Ecco, pure usando questo futuristico ed avanzatissimo mezzo d'ingrandimento, non si sarebbe in grado di trovare qualcosa degno d'interesse nella campagna elettorale.
Lamento post-elezioni in arrivo..... Eccolo:
Perché c'é stata una conferenza stampa come, ad esempio, quella su RaiDue? Non saprei.
Perché l'informazione é sospesa prima del voto? Non sarebbe stato meglio, anzi, intensificarla? Ce lo chiediamo tutti, come se fossero regole cadute dal cielo. Di tante cose io mi sono fatto una ragione: basta pensare all'inverso, come nel mondo all'incontrario di Paolo Rossi. E' normale ovunque fare le pulci ai candidati, sotto elezioni? Allora noi leviamo l'informazione ordinaria. Perché? Perché l'effetto potrebbe essere diventare un paese come gli altri? Nooo, perché sbugiardare dei candidati é contro la Par Condicio (e che Berlusconi la smetta di prendersela con la Par Condicio: se non la volesse lui, verrebbe abolita in due giorni). Ma a parte questo, il perché di queste conferenze stampa non lo so trovare. Tutti fanno domande del cazzo. E' quindi giusto, quasi dovuto, dare risposte del cazzo.
Berlusconi innova la comunicazione politica. Ecco qualche cavallo di battaglia che il grande comunicatore usa: la sinistra ha messo le mani sulle istituzioni (parla di Napolitano, ma si lamenta anche che chi ha vinto le elezioni abbia posto persone della maggioranza alla presidenza delle camere. Che faccia da culo!) - Poi di nuovo i brogli, un argomento che a lui solo é consentito trattare, come e quando lo preferisce, e che viene concluso così: la sinistra non avrebbe consentito il conteggio delle schede. In realtà il riconteggio non é mai stato richiesto ufficialmente, é stato solo invocato in tv. Se si fossero degnati di fare la richiesta ufficiale, e quindi di non fare i pagliacci (troppa grazia), nessun partito avrebbe potuto impedire il riconteggio. Sarebbe da interdire, ecco perché non accetta i confronti.
Veltroni elenca le cose che ha rubato al blog di Grillo, apparentemente senza rendersene conto - rimpallarsi la primogenitura delle idee fra se e Berlusconi sicuramente lo aiuta in questo; non capisco più chi regge il sacco a chi - e poi parte l'arringa quasi-finale: E' un momento decisivo; L'Italia non ha più tempo da perdere; Stabilità, Sicurezza, Crescità, Lotta ad ogni forma di diseguaglianza. Poi le poche cose originali: porterà Veronesi (quanto mi mancava!) e il suo governo metterà mano ai prezzi!!! Mentre parlava sognavo che fosse una discussione via chat...
3V [walter@democratico.mha] dice: viste le condizioni di vita delle famiglie medie, metteremo mano ai prezzi!!
CINICO [astruso@niumeil.net] dice: LOL...
FRAGOLINA [sissy@pufpuf.dr] dice: presidente sei un mattacchione... ;X
3V [walter@democratico.mha] dice: ma sul serio... nun ve sto a cojonà :)
*** CINICO [astruso@niumeil.net] lascia la chat ***
FRAGOLINA [sissy@pufpuf.dr] dice: lol...
Ma basta sognare, non ce n'é mai stato motivo. E' sufficiente confrontare le domande fatte a 'sti due salami con quelle poste ai leaders minori per disilludersi. Le prime cominciavano di solito con "secondo lei..." oppure "senza voler fare polemica..." mentre le seconde con "ma si rende conto..." oppure "ma come fa a sostenere che..." Ovvero i primi hanno potuto non spiegare nulla ma anzi pronunciare tiritere preparate, e scritte da qualcun altro.
Un unico blog li ha costretti a prendere degli impegni, dei finti impegni magari, ma ha messo addosso ai partiti una pressione molto maggiore di quella esercitata da tutta l'informazione di livello nazionale.
Il problema é che non c'é una sinistra vera? Può essere, ma provate a trovare la vera destra, quella dell'ordine e del rispetto delle leggi ad ogni costo.
Diliberto, che finaccia hai fatto...
Insomma, la comunicazione non é cambiata un granché. Applicare il vecchio stile di blaterario per i voti alle idee di qualcun altro ha lasciato la situazione stagnante. Anche se non sono passati due anni dalle ultime elezioni, é troppo difficile ricordare cosa successe "due governi fa", e troppo deprimente... E' tornata la cara vecchia alternanza in omaggio all'indulto, a prescindere dagli uomini in gioco, ma questa volta - grazie al voto utile - si é lasciata dietro qualche cadavere. Moro ai giorni nostri sarebbe ancora vivo... ma disoccupato.

giovedì 7 febbraio 2008

SU CIO' CHE SI DA PER SCONTATO. Scarpinato non fa i saldi.

E' bello poter ospitare, a casa propria, qualcuno che si stima a tal punto da cedergli il proprio posto a tavola, e la sedia preferita per accomodarsi. Ho postato un intervento - diviso in 5 video susseguenti - di Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto di Palermo, alla presentazione di "Mani Sporche", a Roma, che parla prima di Gomez e Travaglio. Per piacere notate lo spessore intellettuale di questo magistrato, che in circa 40 minuti tiene una completa lezione di storia repubblicana di valore inarrivabile. E confrontatelo con gente strapagata per legiferare, che spesso arriva in parlamento senza conoscere l'italiano e la costituzione, e che vorrebbe cambiare il diritto in modo da giudicare lui ed i suoi colleghi dall'alto. Questa gente, a cui qualunque imbecille avrebbe qualcosa da insegnare, riesce poi incomprensibilmente a fare la perfetta strage di regole per autoimmunizzarsi, in barba all'articolo 3, al presidente della repubblica, alla corte costituzionale, e quindi si scopre che un cervello c'é. Dove, non é dato sapere. Ciò é un'ideale prosecuzione dei posts precedenti. Vi invito a guardare tutti i video uno dopo l'altro: ne vale la pena, visto che si paga il canone per molto molto molto molto molto molto molto meno.
danieldovico grazie per avermeli lasciati usare
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sabato 2 febbraio 2008

Chi é lei per giudicare?

Ora che sappiamo chi é Di Stefano, con la sua Centro Europa7, possiamo anche lasciarlo da parte. Infatti, il problema non é più - se mai lo sia stato - chi ha ragione fra loro e Rete4, ma perché Europa7 non abbia le frequenze. La cosa non é una personale persecuzione nei confronti di Di Stefano, ma l'effetto di una serie di leggi, sulle reti di comunicazione, varate negli ultimi 10 anni da una massa di ubriachi che si sono comprati il parlamento. Il fatto che Europa7 non sia mai venuta alla luce, con i conseguenti danni per Di Stefano, é solo un effetto secondario, che sarebbe inevitabile per chiunque cercasse di trovar posto nel nostro mercato della comunicazione, come mostra la sentenza della Corte di Giustizia Europea di 2 giorni fa.
Essa si pronuncia su richiesta del Giudice del rinvio italiano, che le sottopone 10 interrogativi sulla posizione dell'Europa in merito all'azione, in materia di comunicazione (anti-trust/ pluralità, criteri di concessione delle frequenze etc...), dell'Italia in qualità di Stato membro. Parti in causa: Centro Europa 7 - Ministero delle Comunicazioni e Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Quindi questo "procedimento C-380/05" richiede un giudizio obiettivo sulle leggi italiane in materia di comunicazione e concorrenza, al fine di dare un orientamento ulteriore al giudice della causa vera e propria.
La Corte non si pronuncia direttamente sulle regole nazionali sull'anti-trust e, anzi, sollecita la corte italiana a definire meglio l'ambito giuridico del problema, data la complessità dell'anti-trust nel settore dell'informazione. Cioé, la "pluralità" non é un fatto puramente matematico ma anche settoriale, con varie potenziali distinzioni (ad es.:pay tv e televisioni non a pagamento possono coesistere con regole differenti). Nonostante ciò, precisa che per principio gli Stati membri non possono in alcun modo vietare ad un privato imprenditore di installare dispositivi elettronici ed entrare nella comunicazione, né di restringere le possibilità individuali in un modo che non dipenda dalla semplice limitatezza delle frequenze. Se le frequenze sono poche, le si deve dividere; oltre questo, non si può vietare arbitrariamente l'accesso ad un operatore. E gli Stati membri sono tenuti a salvaguardare costantemente la concorrenza. Ricorda qualcosa?
A ciò la Corte aggiunge che, insieme alla concessione ("un'autorizzazione generale" formale, quindi) é dovuto assegnare le frequenze. Tali concessioni devono essere assegnate sulla base di criteri non discriminatori, obiettivi e trasparenti. Criteri violati nella pratica, secondo la corte. I criteri di assegnazione - teorici - delle concessioni non sono contestati, e d'altronde non lo sono nemmeno da Europa 7, che le ha avute! Ma non le frequenze.
La Corte si esprime anche sulla Gasparri, la quale, favorendo le reti esistenti nel transito al mercato digitale, ha difatto ulteriormente ristretto il libero accesso alla nuova piattaforma. Ma non prendiamocela con Gasparri: lui c'ha messo solo la faccia. E l'ha persa.
La sentenza, insomma, sviluppandosi fra una stangata e l'altra alla Maccanico (1997) e alla Gasparri (2004), conclude che la normativa europea impedirebbe in toto tale prassi di gestione del mercato mediatico. Risponde così al Giudice del rinvio, e più volte sottolinea che varie delle 10 richieste sono superflue, dato che ci sono già state sentenze nazionali su questo caso.
Noi, per lasciare che la giurisprudenza nazionale sia comandata da un paio di personaggi col vizio del ricatto, abbiamo visto aggiungersi l'ennesima figura di merda internazionale al nostro palmares. E visto che la Corte di Giustizia Europea rispondeva soltanto ad una domanda di pronuncia pregiudiziale, il nocciolo é che non vengono indicati risarcimenti ne danni ne sanzioni. Tutto gratis, quindi si può tranquillamente far finta di nulla. Difatti il commento a caldo di Mediaset é stato sul tono del "cosa? che é successo?" Hanno assicurato che la sentenza non li riguarda e che, tanto per dire, non ha nulla a che fare con Rete4, che può restare lì dov'é. Corrado Calabrò - il quale, lo dico emmmene prendo tuuutte le responsabilità, non é certo il peggiore di tutti - ha riferito all'Agcom il parere del Consiglio UE con un tranquillizzante (/tranquillante) "In Italia non viene violato il pluralismo e la par condicio viene applicata positivamente"; poi dopo la sentenza di cui sopra, ha dichiarato che la Gasparri va "modificata" e il legislatore deve assicurare, nella fase di transizione al digitale, che non si prolunghi l'uso delle frequenze in base ad una assegnazione che ha convalidato una occupazione di fatto. Perfetto, ma quale delle due dichiarazioni é vera? Perché si contraddicono: una é assurda per forza. E potrei scommettere sulla prima, stando alla sentenza della Corte di Giustizia Europea. Si spera che venga presa seriamente almeno dalla magistratura Italiana.
Un'altra vicenda da dimenticare. Anzi, da ricordare.
Ma ora continuiamo a dedicarci alla discussione di una riforma elettorale che probabilmente nessuno vuole fare.

p.s.: lo stesso giorno, la Commissione Europea ha intimato all'Italia l'ultimo avvertimento ufficiale della procedura di infrazione per la situazione dei rifiuti, prima dell'ennesimo deferimento alla Corte di Giustizia Europea. Cioé questa volta si rischia la grosso: essere messi in moratoria dall'Europa può voler dire una sanzione di 3-400'000 euro al giorno fino alla messa a norma.
Ma poi... in Europa chi se ne frega della par condicio???


Sotto, una squadra vincente. Non vi fa pensare a Superga?

venerdì 1 febbraio 2008

Sentenza buona? Sentenza negativa? Europa7: una divagazione utile.

In Italia si riesce a stento a intuire che qualcosa chiamato Europa esista. Eppure in Europa siamo fin troppo presenti, e non per la musica o la pittura. Siamo la barzelletta preferita. Come quelle "ci sono un italiano, un inglese, un francese..." Ora basta solo l'italiano.
L'ultimo esempio é la bastonata arrivata dalla Corte di Giustizia Europea: datata 31 Gennaio 2008, e nota come Sentenza del procedimento C-380/05. Sentenza sfavorevole ad Autorità e Ministero delle comunicazioni. Sentenza é un parolone anacronistico, ma c'é chi lo prende abbastanza seriamente. Certo lo fa Francesco di Stefano, proprietario di Centro Europa 7 e in attesa delle frequenze necessarie a sfruttare la concessione ottenuta dal '99 per ben 2 frequenze nazionali.
Ma che é successo a questa Europa 7? Se non avete visto Report, o saputo di loro in altro modo, godetevi il riassunto.
Bene: nel 1999 Di Stefano si presenta al concorso sulle frequenze statali, e con un po' di difficoltà riesce a presentare i documenti della sua attività. Ha cominciato nel 1977 con le TV locali e, nel giro di vent'anni, riesce a coprire il territorio nazionale con 14 emittenti in circuito. Quindi nel Luglio '99 Europa7 ottiene 2 concessioni, per 2 frequenze. Rete4 le perde. Abbastanza chiaro no?
Nel 1999 Rete4 perde il diritto di trasmettere via Etere.
Se non hai le concessioni statali non puoi trasmettere. Se trasmettete abusivamente venite perseguiti. Se lo fate con Rete4 no.
Il ministro dell'epoca Cardinale da a Rete4 un'"abilitazione", una cosa che non é mai esistita per nessun altro che per Rete4, che così non é stata spenta. Parallelamente, le frequenze okkupate impediscono a Europa7 di trasmettere. Seguono le denunce.
Ma non é una situazione tanto semplice: già nel 1994 si era stabilito che un privato (ricordiamoci 'sto cazzo di
privato, la RAI non c'entra nulla) non potesse possedere più di 2 frequenze. Termine ultimo: 1996 (LOL). La legge Maccanico del 1997 riportò tutto a zero, ma nel 1998 la Corte Costituzionale dichiarò illegittimo il duopolio pubblico/privato. Nel 2002 la stessa Corte Costituzionale, con comodo, dichiarò incostituzionale un articolo della Maccanico, e stabilì che dal Dicembre 2003 la situazione delle comunicazioni dovesse essere risolta. Quindi, il 2 Dicembre 2003, fu approvata al parlamento la bozza Gasparri redatta in fretta e furia, che di fatto sospese l'ultimatum (il testo definitivo viene poi approvato nel Maggio 2004), nonostante per la C.C. quelle norme fossero anticostituzionali. Nonostante il presidente Ciampi avesse appena sollecitato un clima di rispetto della costituzione, firmò la legge.
Dunque venne inviato Gianni Bagget Bozzo a dare l'estrema unzione a Di Stefano. Scherzo, questo no. Chi se lo filava Di Stefano?
Poi arrivò Gentiloni, che in Italia faceva grandi discorsi di libertà e pluralismo e le solite cazzate, ma, sentito alla Corte di Giustizia Europea, difese la Gasparri. Infatti la riforma Gentiloni stabilisce che non si possano possedere più di 2 frequenze televisive, ma se si é già mandata una rete sul digitale terrestre... beh, pazienza, premiamolo. Guarda caso Mediaset comprò Rete Mia (o il suo cadavere): prima la chiamò Canale D (forse in tributo al trattamento ricevuto dal governo D'Alema?) e poi la mandò sul digitale terrestre. Insomma, parlo del canale Media Shopping.
Ciò che vien fuori é che Di Stefano le sfighe se l'é andate a cercare, anziché farsi gli affari suoi ha voluto fare il gradasso con quelli che contavano (e contano). E' strano se ci si fa caso: ufficialmete lui e la sua televisione non esistono. E' un fantasma, uno che ogni tanto trova il modo di farsi vedere in TV e millantare di essere un operatore delle telecomunicazioni.
Sotto il suo nome si potrebbe scrivere, in sovraimpressione, "che non si sa chi cazzo é", e sembrerebbe quasi ragionevole
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Sotto, un video di satira involontaria.

giovedì 31 gennaio 2008

BROMURO PER LA LEGA !

Il leader designato del partito democratico VVV, che si gira a sinistra ruotando di 270° a destra, e il capo autoproclamato dell'opposizione dialogavano alla grande, come nei migliori cartoni animati di Disney. 3V, nominato leader del PD da Berlusconi e poi dalle primarie, osservava con soddisfazione i passi avanti fatti nel dialogo, già al primo incontro (passi avanti rispetto a che?), e definiva tre punti della convergenza con l'"avversario", tra cui l'aumento dei poteri del presidente del consiglio. Ecco, stavo più tranquillo. Alla fine é riuscito a convincerli anche su quello. Il simpatico capo dell'opposizione ha poi smentito le voci assurde che gli addebitavano la volontà, poco dopo le ultime elezioni, di voler intessere una grande coalizione sul modello tedesco. "Mai detto", ha affermato, "ho detto che era ciò che avrei fatto io, se avessimo vinto nelle stesse condizioni." Come no. Però bisognerebbe fare la riforma elettorale, proponeva la sinistra e lo stesso 3V, ma per quello secondo Berlusconi non c'era il tempo. Un vero peccato. E ora che il governo é caduto, Marini ha avuto l'incarico di cercare una maggioranza proprio sulla riforma elettorale. Ma non c'é il tempo.
Anche Fini sente lo scorrere veloce delle lancette e l'ineluttabilità andargli incontro troppo in fretta, e anticipa che "Marini dovrà rimettere il mandato", tanto per accelerare i riflessi geologici del presidente del senato. Metti che si fosse fatto delle illusioni.

La Lega, poi, non parteciperà nemmeno alle consultazioni con il presidente delegato: praticamente andranno in autogestione, e se consumassero pure una certa quantità di marijuana potrebbero anche fare bella figura. Calderoli parla di "golpe": forse lui mi ha anticipato.
L'ex ministro della giustizia Nice Price, Clemente Mastella, con il proprio partito personale ribatte di picche (dev'essere la briscola), e il presidente quasi scaduto della camera Bertinotti si lancia in moniti: già lo vedo Capo dello Stato. Ora che il suo governo conta come il 29 Febbraio ritrova l'amato metodo Stanislavskij: tuona che "i politici attualmente non hanno più nessuna credibilità" ed ha presenziato a Roma alla proiezione di "In fabbrica", un film sugli incidenti sul lavoro. Per Bertinotti, la legga elettorale é una priorità. Ora, che il governo é caduto. Poi dice che non hanno più credibilità... per fortuna non ha proposto di fare la legge sul conflitto d'interessi.
L'Italia, si dice, é sempre più spaccata, e più ancora i gioielli di famiglia. Ci apprestiamo ad avere un governo con il 50,0001% dei voti. Se si candida una donna incinta, é fatta. Un'altra possibilità é che possano saltar fuori in tempo i voti ricontati del 2006.

mercoledì 30 gennaio 2008

QUANDO IL SAGGIO INDICA LA LUNA, LO STOLTO TEME CHE CI VOGLIA MANDARE I RIFIUTI DI NAPOLI

(Non si sa mai)
I cumuli di immondizia continuano a bruciare a Napoli e provincia, ma le loro fiamme non illuminano la vicenda dell'"emergenza rifiuti" (nella foto). Pare veramente complesso stabilire quali siano gli interessi in ballo. Pare. Una regione, la Campania, in cui si susseguono da anni le denunce di sversamenti di rifiuti tossici di mezza europa, ma che non riesce a smaltire i normali rifiuti cittadini. Il timore generale é che la vicenda spinga l'amministrazione all'adozione di un piano di costruzione di inceneritori; ed effettivamente la popolazione é oramai disarmata di fronte alle condizioni ambientali riscontrabili in ogni angolo del napoletano. Chissà se (a parte le proteste delle organizzazioni ambientaliste) i cittadini rifiuterebbero tale provvedimento, pure implicando il versamento di ulteriori finanziamenti in mani private, a danno della salute pubblica.
Proprio a Napoli, le forze dell'ordine hanno sgombrato l'ex Manifattura Tabacchi, occupata da un presidio di attivisti ed ora destinata allo stoccaggio delle ecoballe. Per qualche ora si é temuto che, per risolvere il problema dei rifiuti, si volesse adottare una tattica di "incenerimento indiretto". Statisticamente sono in minoranza i fumatori disposti a fare da inceneritori. Per fortuna ora é chiaro che non si faranno delle eco-sigarette: pare invece che lo stoccaggio dei rifiuti nel sito industriale sia solo temporaneo. Certo, temporaneo in base ai nostri tempi. Ma questo non é l'unico sito individuato dal commissario De Gennaro per lo smaltimento. Un'altro ad esempio, sede designata di una grossa discarica, é sulla statale Nola-Pomigliano D'Arco. L'unica persona dell'amministrativo a trovarsi realmente in emergenza é lui, e le opzioni a sua disposizione non sono certo numerose. Il nolano però, in seguito a queste indesiderate attenzioni, é in fiamme (in senso figurato). Infatti il mezzo scandalo sullo smaltimento pagato ai siti extra-campani riguarda poco più del 10% delle 100'000 tonnellate movimentate nella zona; il resto va ancora ammucchiato sui territori regionali, e si é sempre lontani dal liberare le strade dall'immondizia. Necessari, quindi, altri soldi pubblici per lo smaltimento regionale e non, e il miglioramento non sembra ancora nemmeno percepibile. In più, quando il commissario propone un sito da destinare alle discariche, spesso si scopre già utilizzato dalle ecomafie per i loro rifiuti tossici illegali.
Riciclare proprio no? Qui sta il punto: dopo vent'anni senza che nessuno abbia sentito il bisogno di elaborare un piano sui rifiuti, oggi sembra troppo tardi per pensare alla raccolta differenziata. Il commissario De Gennaro però riconosce all'iniziativa almeno il pregio di arginare la crisi. Infatti la differenziata a Napoli c'é: con circa 4 volte gli addetti rispetto a Roma e Milano, se paragonati alla popolazione. Risultato: 10% di recupero a dire tanto. E dunque, nella situazione attuale, l'installazione degli inceneritori hi-tech (cd. termovalorizzatori) risulta desiderabile, se si pensa che le persone muoiono già per la diossina a causa della gestione ambientale di questi decenni.
Bassolino evita di dimettersi e, anzi, finge di essere d'aiuto al commissario straordinario (non é un complimento, é chiamato proprio così) chiedendo pubblicamente che gli si concedano altri soldi. Come chiede i soldi Bassolino...! Insomma, vorrebbe istituire un'altra commissione, solo lui e De Gennaro. Lui farebbe il tesoriere e De Gennaro si beccherebbe i pomodori in faccia.
Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino, ha buttato la patata bollente nelle mani di Prodi (che immagine raccapricciante!), affermando che lui sapeva già da un anno, in seguito alla relazione del commissario Bertolaso (che, in seguito, pare abbia scoperto l'acqua calda), ma che non ha fatto nulla in proposito. Ha poi concluso l'arringa pro domo sua affermando che, su tali cose, ne lei ne Bassolino avevano alcun potere. Vedete come a volte si possano sopravvalutare le persone. Ha poi "assicurato" che non é il sindaco di Napoli a doversi dimettere. Chiunque egli sia
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(qui sotto, il reportage di Riccardo Staglianò, dal sito di repubblica)

domenica 1 aprile 2007

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Pesce d'Aprile


Ottava Nota
















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