Ottava Nota

Progetto dedicato alla pubblicazione delle parole di troppo.

venerdì 1 febbraio 2008

Sentenza buona? Sentenza negativa? Europa7: una divagazione utile.

In Italia si riesce a stento a intuire che qualcosa chiamato Europa esista. Eppure in Europa siamo fin troppo presenti, e non per la musica o la pittura. Siamo la barzelletta preferita. Come quelle "ci sono un italiano, un inglese, un francese..." Ora basta solo l'italiano.
L'ultimo esempio é la bastonata arrivata dalla Corte di Giustizia Europea: datata 31 Gennaio 2008, e nota come Sentenza del procedimento C-380/05. Sentenza sfavorevole ad Autorità e Ministero delle comunicazioni. Sentenza é un parolone anacronistico, ma c'é chi lo prende abbastanza seriamente. Certo lo fa Francesco di Stefano, proprietario di Centro Europa 7 e in attesa delle frequenze necessarie a sfruttare la concessione ottenuta dal '99 per ben 2 frequenze nazionali.
Ma che é successo a questa Europa 7? Se non avete visto Report, o saputo di loro in altro modo, godetevi il riassunto.
Bene: nel 1999 Di Stefano si presenta al concorso sulle frequenze statali, e con un po' di difficoltà riesce a presentare i documenti della sua attività. Ha cominciato nel 1977 con le TV locali e, nel giro di vent'anni, riesce a coprire il territorio nazionale con 14 emittenti in circuito. Quindi nel Luglio '99 Europa7 ottiene 2 concessioni, per 2 frequenze. Rete4 le perde. Abbastanza chiaro no?
Nel 1999 Rete4 perde il diritto di trasmettere via Etere.
Se non hai le concessioni statali non puoi trasmettere. Se trasmettete abusivamente venite perseguiti. Se lo fate con Rete4 no.
Il ministro dell'epoca Cardinale da a Rete4 un'"abilitazione", una cosa che non é mai esistita per nessun altro che per Rete4, che così non é stata spenta. Parallelamente, le frequenze okkupate impediscono a Europa7 di trasmettere. Seguono le denunce.
Ma non é una situazione tanto semplice: già nel 1994 si era stabilito che un privato (ricordiamoci 'sto cazzo di
privato, la RAI non c'entra nulla) non potesse possedere più di 2 frequenze. Termine ultimo: 1996 (LOL). La legge Maccanico del 1997 riportò tutto a zero, ma nel 1998 la Corte Costituzionale dichiarò illegittimo il duopolio pubblico/privato. Nel 2002 la stessa Corte Costituzionale, con comodo, dichiarò incostituzionale un articolo della Maccanico, e stabilì che dal Dicembre 2003 la situazione delle comunicazioni dovesse essere risolta. Quindi, il 2 Dicembre 2003, fu approvata al parlamento la bozza Gasparri redatta in fretta e furia, che di fatto sospese l'ultimatum (il testo definitivo viene poi approvato nel Maggio 2004), nonostante per la C.C. quelle norme fossero anticostituzionali. Nonostante il presidente Ciampi avesse appena sollecitato un clima di rispetto della costituzione, firmò la legge.
Dunque venne inviato Gianni Bagget Bozzo a dare l'estrema unzione a Di Stefano. Scherzo, questo no. Chi se lo filava Di Stefano?
Poi arrivò Gentiloni, che in Italia faceva grandi discorsi di libertà e pluralismo e le solite cazzate, ma, sentito alla Corte di Giustizia Europea, difese la Gasparri. Infatti la riforma Gentiloni stabilisce che non si possano possedere più di 2 frequenze televisive, ma se si é già mandata una rete sul digitale terrestre... beh, pazienza, premiamolo. Guarda caso Mediaset comprò Rete Mia (o il suo cadavere): prima la chiamò Canale D (forse in tributo al trattamento ricevuto dal governo D'Alema?) e poi la mandò sul digitale terrestre. Insomma, parlo del canale Media Shopping.
Ciò che vien fuori é che Di Stefano le sfighe se l'é andate a cercare, anziché farsi gli affari suoi ha voluto fare il gradasso con quelli che contavano (e contano). E' strano se ci si fa caso: ufficialmete lui e la sua televisione non esistono. E' un fantasma, uno che ogni tanto trova il modo di farsi vedere in TV e millantare di essere un operatore delle telecomunicazioni.
Sotto il suo nome si potrebbe scrivere, in sovraimpressione, "che non si sa chi cazzo é", e sembrerebbe quasi ragionevole
.


Sotto, un video di satira involontaria.